Il viaggiatore che decide di visitare Castel Tasso, magnifico maniero situato a pochi passi dal borgo storico di Vipiteno, vive un’esperienza unica che travalica spazio e tempo. Tra le sue mura sono perfettamente conservate memorie storiche e artistiche accumulate sin dal basso medioevo. Chi ama viaggiare alla ricerca di nuovi stimoli odorosi, troverà nutrimento per le proprie narici in una stanza in cui aleggia una fragranza soave e balsamica, con leggere sfumature speziate.
Si tratta di una camera da letto arredata con mobili di oltre quattrocento anni e fabbricati in legno di cirmolo, l’origine del profumo ancora presente nell’ambiente.
Io sono stata uno di quei viaggiatori e, folgorata dalla fragranza, ho deciso di saperne di più. Probabilmente chi non abita in Alto Adige non ha molta dimestichezza il Pinus cembra, meglio noto come cirmolo, pino cembro, pino delle Alpi o areale. È una conifera aghifoglie della famiglia delle Pinacee che ha attecchito su tutto l’arco alpino, prediligendo le alte vette dai 1600 ai 2100 metri. Specie longeva e resistente, convive felicemente con altre specie arboree, ma soprattutto sulle Dolomiti ha trovato l’habitat perfetto per formare boschi puri. […]
Il suo profumo balsamico intenso e al contempo delizioso e quel suo cotè speziato e aromatico che rendono la fragranza complessa e sfaccettata mi hanno fatto sorgere spontanea una domanda: e se provassimo a mescolare il suo olio essenziale con materie prime più affini al mondo della profumeria che a quello dell’aromaterapia? Potrebbe essere una sfida intrigante. Ho quindi chiesto il consiglio di due artigiani del profumo: Antonio Gardoni (Bogue) e Giovanni Sammarco.
_______
L’articolo completo è disponibile sulla nostra rivista cartacea.
→ Informazioni per abbonarsi