“Vieni per me da Creta a questo sacro tempio, dov’è il bosco tuo leggiadro di meli, dove odorano d’incenso le are fumanti”
Saffo, Frammenti
Il fuoco è centrale negli interessi olfattivi del mondo antico, ne è un esempio la parola stessa profumo che deriva dal latino per fumum, ad indicare l’odore che si sprigiona dalle miscele di materie prime attraverso il fumo. La prima e più importante produzione di fragranze era infatti la combustione di erbe aromatiche, cortecce, semi e resine. Nel trattato De odoribus, il filosofo greco Teofrasto, vissuto nel IV secolo a.C., analizza l’origine degli odori di piante e animali nel solco di un interesse naturalistico presente nella scuola di Aristotele di cui fu allievo. Benché egli consideri il profumo una diffusione di tipo aereo, Teofrasto ritiene che il fenomeno odore abbia origine proprio dal fuoco. Questo elemento permette infatti alle piante e alle diverse sostanze di sprigionare il loro aroma, a patto che eserciti un’azione controllata e non devastante. Un esempio è l’incenso che rilascia il suo odore solo se scaldato con una fiamma bassa e costante. Per lo stesso motivo, afferma Teofrasto, il clima caldo e arido risulta il più adatto allo sviluppo delle piante odorifere.
Nel mondo antico il profumo era, potremmo dire, universale; il suo uso era comune nei rituali e nelle situazioni celebrative, che fossero sacramenti religiosi, matrimoni, cerimonie funebri o cene festive e simposi. I profumi erano usati da atleti, aristocratici, politici, da una parte del popolo e dai re; servivano come medicinali o come mezzo di sollievo, spesso per il respiro o contro i disturbi della pelle. Dagli oli profumati, usati per adornare il corpo, agli incensi bruciati nelle case e nei templi, i profumi erano una parte significativa del commercio. Una delle prime forme d’uso delle sostanze odorose, sembra essere proprio l’incenso che deriva dall’usanza di bruciare resine e legni nelle attività cerimoniali e religiose. Il fuoco è dunque protagonista della profumeria antica, portando con sé una simbologia specifica.
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Immagine di copertina: Tempio di Medinet Habu, tempio funerario di Ramesse III a Luxor (Nuovo Regno). Il faraone brucia incenso davanti all’immagine sacra del dio Amon. L’incensiere è posto sotto il naso del dio, in modo tale che possa respirare il profumo d’incenso. Foto Patrizia Moretti.