Mentre guardiamo un film che ci coinvolge negativamente, possiamo avere diverse reazioni fisiche: il battito del cuore accelera, ci agitiamo, volgiamo lo sguardo altrove o un brivido ci scorre lungo la schiena.
E, a causa dallo stato emotivo alterato, il nostro respiro e la nostra pelle emettono sostanze chimiche odorose. I ricercatori le chiamano composti organici volatili, o COV, noti anche come VOC, dall’inglese Volatile Organic Compounds. Non sarebbe allora tanto folle pensare di classificare i film in base alle emozioni, chimicamente rilevabili, che essi suscitano in chi li guarda. O per lo meno così la pensano i cinque studiosi del Max Planck Institute for Chemistry di Mainz autori di una ricerca sull’aria che si respira nelle sale cinematografiche (Proof of Concept Study: Testing Human Volatile Organic Compounds as Tools for Age Classification of Films).
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