In te racchiudi tutta la bellezza del mondo, i tuoi colori aprono il cuore di chi ti guarda. La tua forma perfetta e armoniosa ci ricorda che la vita è dolcezza e bellezza
Una trafila di pratiche burocratiche e innumerevoli controlli in aeroporto ci danno il benvenuto in Turchia, dove seguiremo le tracce della leggendaria Rosa di Isparta. Tutto fila liscio per fortuna, ma dobbiamo ancora attendere tempi biblici prima di ottenere la vettura prenotata. È una dura prova di pazienza, soprattutto perché non vediamo l’ora di partire verso la prima tappa del nostro viaggio nel sud Ovest della nazione. Finalmente ci mettiamo in viaggio! Dopo alcune soste lungo il tragitto arriviamo a Bursa, una città moderna e industriale che si è sviluppata in lunghezza sulla direttrice principale. Dopo 18 km, non l’abbiamo ancora attraversata tutta. Questa interminabile percorrenza mi porta alla mente un libro Urania, letto alcuni anni fa. Racconta di un uomo che sale sulla metropolitana sopraelevata vicino alla propria abitazione per attraversare tutta la città mai completamente esplorata prima di allora. Dopo ore di viaggio, si ritrova sempre in mezzo a palazzi enormi senza soluzione di continuità.
Le ore diventano giorni e poi settimane, finché non si ritrova nuovamente al punto di partenza. Questa è la sensazione che mi ha trasmesso Bursa. Fortunatamente questa città ha un inizio e anche una fine. Inoltre, pur essendo decisamente moderna, esiste ancora una parte storica che si sviluppa intorno alle moschee, ai mausolei e agli edifici nati nel periodo in cui fu la prima capitale dell’Impero Ottomano…
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