Il labirinto ha da sempre rappresentato un mistero e una sfida per l’intelletto. Che sia il “luogo intricato” costruito da Dedalo per il palazzo del re Minosse a Cnosso o il cammino di espiazione sui pavimenti delle basiliche nel medioevo, il fascino simbolico del labirinto è rimasto inalterato fino a noi. E ha influenzato ogni forma di creatività umana.

Il cinema ha preso spesso ispirazione dai labirinti per raffigurare un percorso interiore di crescita o per analizzare la psiche e l’intelletto umano. Pensiamo alle molteplici dimensioni oniriche di Inception, alle stanze-trappola incastrate come scatole cinesi da cui le vittime prescelte devono sfuggire in Cube – Il cubo, al mondo fantastico in cui si rifugia la giovane protagonista di Il labirinto del fauno per sfuggire alla crudeltà della guerra civile spagnola, al rito di passaggio dall’infanzia giocosa all’età della ragione per l’ancora adolescente Jennifer Connelly in Labyrinth – Dove tutto è possibile.

In questo articolo prenderemo in considerazione solo i labirinti vegetali, la cui connotazione simbolica si arricchisce di ulteriori elementi.

L’articolo completo è disponibile sulla nostra rivista cartacea.
→ Informazioni per abbonarsi