Siete appena usciti da un profumato negozio. In mano avete una borsa in carta azzurra. Dentro una boccetta del vostro profumo preferito, un beauty case con creme e oli, una confezione di make-up. Non ci sono dubbi: avete fatto acquisti in un negozio Douglas.
E proprio delle origini della prima profumeria del noto marchio Douglas parla il romanzo Le ragazze dell’atelier dei profumi edito da tre60 edizioni nel 2021. Il libro racconta la storia di due sorelle coraggiose Marie e Anna Carstens che nel 1910 firmarono un contratto con Berta Kolbe, divenuta l’anno prima titolare della famosa ditta di manifattura di saponi Douglas fondata ad Amburgo da John Sharp Douglas nel 1821. Nasce così la prima profumeria Douglas che ampliò le attività alla vendita di fragranze.
Un nome di fantasia compare nella copertina: Charlotte Jacobi, pseudonimo degli autori Eva-Maria Bast, giornalista e scrittrice pluripremiata, e di Jørn Precht, docente universitario e sceneggiatore. Non è un caso infatti se durante la lettura ci sembra di guardare un teleromanzo con tanto di dettagli scenografici che ci immergono nell’atmosfera dell’epoca. Ma di fantasia non c’è solo il nome dell’autrice.
Il romanzo che ci accingiamo a leggere infatti, nonostante molti episodi siano realmente accaduti, non racconta una storia vera in tutto e per tutto. Molti personaggi sono inventanti, le storie d’amore delle sorelle Carstens sono frutto della romantica immaginazione da soap opera degli scrittori. Occorre quindi leggere con un occhio di attenzione e saper distinguere tra fatti e realtà. Per questo ci vengono in aiuto le note degli autori che spiegano le loro trovate narrative utili a colmare la carenza di dati storici riguardo le due sorelle protagoniste.
Nonostante questa scelta, che può appassionare ancora di più alla lettura o smorzare l’entusiasmo del lettore, il significato del libro resta invariato. Nero su bianco, una storia di coraggio, di volontà nel portare avanti i propri sogni anche quando sembra impossibile. Una storia di indipendenza, femminismo e ovviamente, di profumi.