Nella puntata precedente: una misteriosa ragazza fa visita al profumiere Pietro Bortolotti, ormai dimenticato da tutti. Tra le tante cose, i due parlano di un libro, scritto dallo stesso Bortolotti, riguardante il significato simbolico delle essenze floreali. Alla fine la ragazza rivelerà il suo nome.

Non avevo ancora capito la ragione per cui Miriam Passigli si fosse presa il disturbo di venirmi a trovare, perciò a volte sospettavo che fosse stata mandata da un mio concorrente per carpire informazioni e segreti. Visto che la ragazza sapeva tante cose sulla mia famiglia, pensai di chiederle se per caso fossimo parenti. Lei scosse la testa:

«No, ma mio nonno possedeva un’azienda di profumi.»

Mi raggelai e pensai che, alla fine, i miei timori non erano poi così infondati. Ma poi a guardarla, con le spalle richiuse e lo sguardo sognante, non aveva proprio l’aria di una spia. Qualcosa mi spingeva ancora a fare gli stessi pensieri che avrei fatto da vivo, come una ruota che continua a girare per inerzia. Ma rientrando in me, sentivo che non ero più coinvolto in quella vita. Ben più interessante del mio vecchio io, adesso era Miriam, con la sua presenza così delicata e quasi invisibile. Sentendo che ero disposto ad ascoltarla, mi disse un po’ esitante:

«Quello che stiamo vivendo credo sia soltanto un sogno. Devo essermi addormentata mentre consultavo delle carte in biblioteca. Mi capita a volte di crollare durante il giorno, perché uso le ore notturne per scrivere.»

Sembrava un po’ impacciata nel parlare di sé, così le feci un cenno di sorriso per invitarla a proseguire. Lei aveva saputo ascoltarmi e adesso volevo proseguire con quello scambio unico e profondo che, per una strana alchimia, era nato tra due estranei come noi.

«Sto facendo delle ricerche sull’azienda di mio nonno, sicuramente ne ha sentito parlare. Era la ditta Casamorati»…

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