L’incontro con quella giovane donna mi sorprese mentre vagavo alleggerito del mio corpo in un non so dove senza tempo. Bussò alla porta in modo così insistente da farmi risvegliare d’un tratto nella mia camera da letto, nell’amata città di Bologna. Non ero che un cumulo d’ossa ricoperte di polvere, ma il mio cuore ebbe un sobbalzo. In quel momento anche la grande pendola del salotto ricominciò a ticchettare e con un rintocco mi avvisò che il tempo aveva ripreso a scorrere. Di certo io appartenevo a ciò che era stato prima, in un’epoca remota, ma ora
grazie alla visitatrice ero anche parte di un presente in cui tutto accadeva di nuovo nella dimensione del racconto. Attraverso le sue parole potei conoscere le sorti della profumeria che avevo fondato e che avevo lasciato nelle mani dei miei figli. Una sorte che si intrecciava con le
vicende della nostra città e di quella che divenne la nostra nazione.
Gli ultimi anni della mia vita furono per Bologna anni di insurrezioni, battaglie e truci repressioni da parte dell’Impero. Le fiamme della ribellione patriottica scoppiavano a più riprese e sempre venivano soffocate su mandato delle autorità pontificie. Finché si arrivò alla resa dei
conti. Feci in tempo a sapere che i franco-piemontesi avevano avuto la meglio sulle truppe austriache, dopo lunghe manovre di accerchiamento e astuzie belliche. Così finalmente l’invasore si ritirò dall’Italia e dal nostro territorio. Dopo tanti patimenti, ci fu una festa senza fine in Piazza Maggiore e per le strade della città. A quel punto il campo era libero per l’arrivo di nuovo monarca, pronto a mettere la propria corona al posto della tiara papale. Mi parve di rivivere quel periodo movimentato della mia gioventù, quando Napoleone aveva sfilato trionfante lungo le strade di Bologna portando i vessilli della libertà e dell’uguaglianza. E ora, ecco Vittorio Emanuele II accolto anch’egli da una folla bramosa di cambiamento e giustizia. Ma i miei sentimenti erano molto diversi da quelli di un tempo: il presente era, ai miei occhi stanchi, solo una ripetizione del passato…
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Immagine di copertina: Effige di Felsina sull’etichetta del Sapone al Trifoglio della Imperiale e Reale Profumeria Bortolotti,
epoca c. 1940. Collezione dell’autrice.