Odori e sapori vanno al cinema: gustiamo sei opere imperdibili d’autore imperdibili che parlano di cibo e di alta cucina
Uno chef dalla immacolata giacca bianca sventola la mano sulla pentola per portare al naso il profumo dal cibo che sta cuocendo. Annusa il piatto prima di assaggiarlo, così come fiuta un’erba aromatica o una spezia prima di aggiungerla alla ricetta. Gesti consueti a dimostrazione di come il senso del gusto sia strettamente dipendente da quello dell’olfatto. Ispirati da questa singolare sinergia proviamo a cercare tra le tante pellicole dedicate al mondo della cucina quelle in cui la percezione gustolfattiva non solo permette di creare deliziosi manicaretti, ma anche di suscitare emozioni e di influenzare in modo inatteso le vite dei protagonisti.
Iniziamo con un film il cui titolo celebra l’arte culinaria. The Menu, del 2022, è un curioso mix di dramedy, satira e horror diretto da Mark Mylod. Julian Slowik è il celebre chef del Hawthorn, un ristorante stellato di cucina molecolare e concettuale sito su di un’isola lontana dalla costa e aperto solo su prenotazione per pochi clienti. Lo chef dirige con minuziosa efficienza ogni singolo gesto del personale del Hawthorn, mentre portata dopo portata il menù si trasformerà in un gioco sempre più crudele, il cui epilogo, nelle intenzioni di Slowik, sarà il sacrificio finale di tutti i presenti. L’eterogenea congerie dei ricchi e arroganti partecipanti alla serata comprende anche Tyler, un cultore della cucina di Slowik, accompagnato da Margot, che ha sostituito all’ultimo momento la sua fidanzata. Mentre stanno aspettando l’imbarcazione che li porterà sull’isola, Margot si accende una sigaretta. Il suo compagno la redarguisce perché secondo lui il fumo rende insensibile il palato. Li attende una serata esaltante di profumi aromatici super delicati. Il fumo potrebbe rovinare la capacità di apprezzarli.
Giunti sull’isola, gli ospiti sono avvolti da un susseguirsi di aromi e odori: la fragranza acre dell’affumicatoio, il profumo del mare, gli accordi di vini pregiati, l’aroma del tè al bergamotto servito per pulire il palato, i sentori di spezie e sangue delle carni arrostite. L’unica nota stonata nel piano attentamente curato dallo chef è proprio l’inattesa Margot che contesta il menù, perché secondo lei non soddisfa il palato. Margot è in realtà un’accompagnatrice professionista pagata da Tyler. Il suo lavoro è molto simile a quello di Slowik: entrambi sono costretti a sottostare alle richieste sempre più esigenti dei loro clienti. Margot scopre che lo chef non è però sempre stato così cinico. Slowik aveva ottenuto importanti riconoscimenti grazie a una pietanza semplice: i cheeseburger che preparava felicemente all’inizio della sua attività di cuoco. Sarà proprio questo piatto che si farà preparare dallo chef a salvare Margot dal suicidio collettivo perpetrato da Slowik. Margot è l’unica che prova una genuina soddisfazione nell’assaggiare il suo cibo, quindi potrà andarsene dall’isola.
Se Slowik è uno cuoco con una moltitudine di stelle, Rémy è invece il topolino chef più famoso al mondo…
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