Sulle pendici del leggendario Monte Atlante alla ricerca del prezioso zafferano e del suo aroma mediorientale
[…] In circa tre ore percorriamo i 160 km che ci separano dalla nostra destinazione: Taliouine, il villaggio dello zafferano. Il nostro arrivo è salutato dal battere insistente di una pioggerella che ci accompagnerà per tutto il tempo. Il giorno seguente raggiungiamo la nostra meta: la Cooperativa Souktana du Safran fondata alla fine degli anni Settanta da un gruppo di donne con l’intento di incrementare il loro reddito grazie alla produzione dello zafferano. Oggi, pur rimanendo sempre una piccola realtà gestita quasi soltanto da donne, è arrivata a includere 11 produttori ottenendo anche il sostegno della Ong marocchina Migrations et Développement.
Negli uffici siamo accolti gentilmente da Saida che accetta con entusiasmo di guidarci tra i luoghi della loro Cooperativa per illustrarci i vari processi produttivi. Con rammarico scopriamo che la fioritura quest’anno è un po’ in ritardo perciò dovremo accontentarci di ammirarla una volta tornati in Italia, nel nostro campo.
Secondo una leggenda, lo zafferano (Crocus sativus) sarebbe nato da un amore, finito male, tra il mortale Crocus e la bella ninfa Smilace. Per gelosia, il dio Hermes trasformò la bella fanciulla nel fiore che ancora oggi porta il nome del suo innamorato. Originario dell’Asia minore, lo zafferano si è diffuso dapprima in Grecia e in Africa Settentrionale, poi anche in Europa attraverso le conquiste arabe. Oggi l’Iran detiene un vero primato coprendo ben il 90% della produzione mondiale. Viene però dall’Italia, e in particolare dall’Abruzzo, una delle qualità più apprezzate al mondo. In Marocco la produzione della spezia risale a un antico passato, ma soltanto negli ultimi decenni si è estesa e intensificata. […]
La parola «zafferano» derivava dall’arabo za’farān che si avvicina al termine persiano zarparān traducibile come «angelo d’oro». Apprezzato fin dall’antichità, lo zafferano trova impiego in medicina per le sue proprietà antinfiammatorie, antispasmodiche e sedative; in cosmetica per le virtù schiarenti, antiossidanti e lenitive; nell’abbigliamento e nell’arte per il suo pigmento colorato: la crocina. Ciò che lo rende ancora più speciale e prezioso è il suo profumo: respiriamo e ne siamo inebriati…
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