Fuoco, tumulti e barricate ne I Miserabili di Victor Hugo tra sentori di polvere, sangue e l’aroma di un domani migliore

Quando parliamo de I Miserabili, il più popolare romanzo europeo del XIX secolo, pensiamo subito al suo protagonista, Jean Valjean, ex forzato che scioglie il cuore di qualsiasi lettore sin dalle prime pagine. […]

Ma in questo articolo questi personaggi non ci interessano. Ci concentriamo infatti su un episodio che fa da sfondo alla storia principale e che ci attira a sé con l’odore di polvere da sparo, zolfo e sangue. Siamo nel pieno di una rivoluzione, siamo davanti alla barricata cittadina di Saint-Antoine. Si dice che Victor Hugo si sia ispirato al quadro La Libertà che guida il popolo del pittore francese Eugène Delacroix per rappresentare questo momento del romanzo. […] Un quadro dal grande potere evocativo e olfattivo. Possiamo quasi percepire l’odore della battaglia fatta di sudore, morte e fiamme. Il fumo degli incedi appiccati sulle strade di Parigi avvolgono la città e il vento di rivolta porta con sé sentori affumicati di legno bruciato. Una metallica essenza vibra nell’aria: è l’odore dei fucili, delle spade sguainate e del sangue sparso a terra. […] Ma Hugo trova sempre la poesia, anche in una situazione come questa:

«Qua e là sul lastrico c’erano dei cadaveri e delle pozze di sangue. Mi ricordo di una farfalla che svolazzava su e giù per la via: l’estate non abdica mai.»

Lasciamoci alle spalle la disperazione e la sozzura della battaglia e seguiamo questa farfalla. Sulle sue ali essa ci porta non molto lontano dalla
barricata, ma abbastanza per mostrarci un profumato giardino

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