Strategie e rimedi contro lezzi e odiose esalazioni svelano il ruolo centrale del profumo nella vita e nelle credenze degli egizi

L’importanza che il profumo rivestiva nella società, nelle abitudini e nei costumi dell’antico Egitto è testimoniata dal suo impiego in moltissimi ambiti. Il fatto stesso che alcune tra le più pregiate materie prime, ad esempio le sostanze resinose come la mirra e l’incenso, fossero considerate le lacrime e il sudore degli dei, dimostra l’alto valore simbolico che il profumo, e quanto era ad esso connesso, rivestiva nel mondo faraonico. […]

Ogni profumo era parte della sostanza divina, segno tangibile della sua presenza, dunque, il sentore intenso di un fiore o di una pianta era la sua manifestazione diretta. Speciali unguenti erano creati per l’unzione delle statue e questo atto di culto occupava il momento più importante dei rituali eseguiti nel santuario. […]Una società così attenta all’olfatto, recludeva l’odore sgradevole, in tutte le sue accezioni, all’idea di malessere, di negativo, di assenza del divino, di morte. I cadaveri stessi dovevano profumare e per questo venivano trasformati e trasportati a nuova vita grazie agli unguenti profumati usati nel processo di imbalsamazione

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In copertina: Particolare della tomba di Rekhmira (TT 100), governatore della città di Tebe durante il regno di Thutmosi III e Amenhotep II, Nuovo Regno, XVIII dinastia, 1400 a.C. circa. Nell’immagine si vedono alcuni operai addetti alla creazione di mattoni, vicini ad un bacino d’acqua. Ph Mario Manzo