“La casa non deve posare sul terreno, ma riposare su di esso, deve derivare dal terreno”
così diceva il maestro dell’architettura organica Frank Lloyd Wright e così è concepita Villa Ottolenghi, l’ultimo capolavoro di Carlo Scarpa. La casa realizzata a Bardolino, sul Lago di Garda, nella seconda metà degli anni ‘70, nasce proprio dalla terra e nella terra si sviluppa, si modifica e vive. Il lotto su cui si trova a lavorare Scarpa è un pendio naturale e quello che sembrerebbe un limite fisico, si rivela per l’architetto la chiave del progetto. Il tetto, che è anche terrazzo, fa apparire la casa come se fosse essa stessa una porzione di terreno grazie a un movimento di falde leggermente inclinate rivestite in laterizio che evocano l’impianto e i colori della terra per antonomasia, quelli della Piazza del Campo di Siena…
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