Nei precedenti numeri di Smell Magazine abbiamo seguito il profumo dell’acqua, della terra e dell’aria. Non resta ora che affrontare il più scottante degli elementi. Quello del fuoco è un potere ambiguo: se da un lato illumina, riscalda e fa brillare la fiaccola della vita, dall’altro fuoriesce incandescente dalle fauci di mostri e demoni ribelli. La fiamma che alimenta l’amore, il coraggio e la passione, è la stessa capace di distruggere e – parola d’ordine – trasfigurare.
L’addomesticamento del fuoco è un passaggio nodale per la storia degli uomini che, armati di coraggio e tracotanza, si sono appropriati di un potere divino: quello di illuminare le tenebre e di allontanare il freddo. Ma simili conquiste sono ancora nulla rispetto a un utilizzo del fuoco che cambiò completamente il nostro modo di stare al mondo: la cottura del cibo. Fu allora che questo elemento ci consegnò un arsenale pressoché infinito di combinazioni aromatiche, una cornucopia di odori nuovi che hanno cambiato per sempre il nostro modo di sentire e di pensare. Secondo alcuni storici, questa rivoluzione gusto-olfattiva sancì l’inizio della civiltà.
Ma è tempo ora di intraprendere il nostro percorso olfattivo durante il quale incontreremo leggendari draghi sputafuoco insieme a rose rubee fiorite dagli alambicchi degli alchimisti. E ancora fumose nuvole di incenso provenienti dai bracieri del passato, insieme alle amabili fragranze odierne, tanto liquide quanto infiammabili. Ma non temete, non saremo soli lungo i sentieri infuocati. Annusando le pagine della rivista, vi accorgerete che un burbero dal cuore tenero ci accompagna sotto forma di profumo. Di chi si tratta lo scoprirete a pagina 22.