Mauritius e Réunion sono due luoghi che mi sono rimasti nel cuore. Durante il mio primo viaggio, anni fa, ho imparato ad amare i loro colori, la bellezza della natura e soprattutto i profumi, dove spezie e vaniglia la fanno da padroni. Ho quindi voluto tornare in questi luoghi prendendomi venti giorni per visitare entrambe le isole, alla ricerca dei siti in cui si producono e si lavorano diverse piante da profumo.
Purtroppo alle Mauritius, negli ultimi tempi, la fiorente coltivazione della vaniglia è andata via via perdendosi. Le aziende sono state schiacciata da costi di produzione sempre più elevati dovuti alle strutture poco adeguate e alla mancanza di supporto da parte delle politiche locali, interessate soprattutto a promuovere un’economia di tipo finanziario. L’intento è infatti quello di trasformare l’Isola in un nuovo
paradiso fiscale, a discapito dell’agricoltura e dell’industria manifatturiera. Le poche risorse destinate a questi settori vengono per lo più assorbite dall’economia della canna da zucchero, da cui si ricavano prodotti dolcificanti nonché il famoso Rum mauriziano. Coloro che si dedicano ancora alla coltivazione della vaniglia si contano sulle dita di una mano. La loro è un’attività portata avanti più per passione, che per professione.
Fortunatamente sono riuscito a scovare uno di questi irriducibili produttori in un paesino sperduto nel sud dell’Isola. Si tratta di una minuscola azienda a conduzione familiare dove in un paio di serre, tra altre varietà di piante, cresce e fiorisce la vaniglia. Non è certo una grande azienda, ma produce quanto basta per realizzare un discreto quantitativo del tipo Bourbon biologico.
Prima di procedere, sarà meglio soffermarsi un po’ sulla storia di questa pianta…
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