L’antico mondo degli aromi e della profumeria continua a essere un campo di studio a cui continuamente vengono aggiunte tessere come in un mosaico complesso e affascinante. Cosa succedeva in passato nella bottega del profumiere? Qual era il suo processo creativo? Il professor Giuseppe Squillace, tra i massimi esperti della profumeria antica e docente di Storia Greca e Storia Economica e Sociale del Mondo Antico all’Università della Calabria, ha pubblicato quest’anno con Le Monnier Università uno studio sull’argomento durato ben quattordici anni. Nasce così Nella bottega del profumiere. Tecniche e segreti di un’arte antica attraverso Teofrasto, Apollonio Mys e Plinio il Vecchio.

Come scrive il Professore, le testimonianze antiche raccontano non solo ciò che si poteva vedere o udire nel passato, ma anche annusare. L’indagine che andremo a leggere si basa su fonti storiche come il De odoribus di Teofrasto, Sui profumi del medico ellenistico Apollonio Mys e capitoli tratti dalla Naturalis Historia di Plinio il Vecchio. Scopriamo così ingredienti, blend con olii aromatici, aneddoti sulle antiche profumazioni e anche tecniche relative all’adulterazione delle spezie a cui è dedicato un capitolo particolarmente interessante. Scopriamo infatti che, per aumentare i guadagni del commerciante, alcune spezie venivano mescolate ad altre più pesanti, ma che non ne alteravano l’odore. Un esempio è il mix di preziose bacche di ginepro mescolate al comune pepe che assorbiva il profumo della spezia falsificando così aroma, peso e prezzo. Una lettura adatta non solo agli specialisti, ma a tutti gli appassionati di fragranze che vogliono aggiungere un importante tassello alla loro cultura olfattiva.

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