Una nuvola di odori ci accompagna nelle storie animate di Hayao Miyazaki, tra creature fantastiche e forze soprannaturali
Per Hayao Miyazaki l’imprevedibilità è la regola. Quando nel settembre del 2013 annuncia pubblicamente il suo ritiro dall’attività di regista,
coglie pubblico e critici di sorpresa, gettando nello sconforto i suoi numerosi estimatori. Poi, nel 2016, il regista torna sulla sua decisione e
annuncia un nuovo progetto. Infine, nel dicembre 2023 dopo ben sette anni, debutta direttamente sul grande schermo con il titolo Il Ragazzo e l’airone (Kimi-tachi wa dō ikiru ska) senza campagne pubblicitarie e anticipazioni sulla trama. Miyazaki è così: insofferente alle regole di mercato e alle mode cinematografiche, geniale perfezionista fino all’eccesso, un po’ misantropo e da sempre affascinato dalle macchine volanti. Agguerrito ecologista e contrario alla guerra, tanto da non presentarsi nel 2003 a ritirare l’Oscar per La Città Incantata perché gli Stati Uniti bombardavano l’Iraq.
Il regista nasce a Tokyo nel 1945 da una famiglia dell’alta borghesia. Il lavoro del padre, ingegnere aeronautico e direttore tecnico dell’azienda di famiglia, la Miyazaki Airplane, contribuirà ad alimentare il suo amore per il volo. Ma la sua vera passione è disegnare così, negli anni ‘70, il giovane Miyazaki collabora con due prestigiose case di produzione giapponese, la TMS e la Nippo Animation, per le serie animate Lupin III, Panda! Go,Panda!, Heidi, Marco, Anna dai capelli rossi. Nel 1978 concepisce e dirige l’anime televisivo di grande successo Conan, il ragazzo del futuro (Mirai shōnen Konan) e l’anno successivo realizza il suo primo lungometraggio: Lupin III – Il castello di Cagliostro (Rupan Sansei: Kariosutoro no shiro). Dopo aver collaborato alla serie Il fiuto di Sherlock Holmes coprodotta dalla RAI, dalla metà degli anni ‘80 Miyazaki si dedica solo al cinema di animazione…
L’articolo completo è disponibile sulla nostra rivista cartacea.
→ Informazioni per abbonarsi