Tra Déjà-vu olfattivi e malinconici profumi, anche gli odori recitano la loro parte nelle fiabe crepuscolari di uno dei più importanti registi del nostro tempo.

Finalmente dopo alcuni anni di assenza Tim Burton è tornato dietro la macchina da presa. Questa volta anche nelle vesti di produttore e per un formato, una miniserie in streaming, che il regista non è solito frequentare. Si tratta degli otto episodi di Mercoledì (Wednesday) presentati a novembre 2022 sulla piattaforma Netflix. Tim Burton ha diretto personalmente i primi quattro episodi e si è avvalso della
presenza di alcuni dei suoi più fedeli collaboratori, da Danny Elfman per le musiche a Colleen Atwood per i costumi. La protagonista della serie, Mercoledì, è la rampolla della Famiglia Addams, divenuta oggetto culto per milioni di fan, dalle prime vignette degli anni Trenta fino alla serie televisiva degli anni Sessanta e alle tante riproposte cinematografiche tra cui le due pellicole firmate da Barry Sonnenfeld nei primi anni Novanta.

Nella miniserie in onda su Netflix, Mercoledì Addams non è più la bimba degli episodi precedenti, ma è cresciuta e frequenta una scuola speciale, la Nevermore Academy, per ragazzi strambi come lei. Ha mantenuto però le sue lunghe trecce di capelli corvini, il volto pallido e severo, su cui non scorre mai una lacrima e un abbigliamento tutto nero. Ha molteplici qualità: scrive romanzi macabri, suona magistralmente il violoncello, sa tirare di scherma e conosce le arti marziali. Possiede anche un ottimo olfatto. Lo dimostra quando percepisce qualcosa di strano nella stanza mentre è all’opera sulla sua vecchia macchina da scrivere. Sposta la coperta del letto e scopre Mano, inviatale di nascosto dai genitori per vegliarla. Mercoledì la afferra e le ricorda che il suo eccezionale senso olfattivo avrebbe colto anche il più vago sentore di neroli e bergamotto, ingredienti della lozione usata dal famoso moncherino animato di casa Addams.

Mercoledì non è la prima escursione di Burton nel mondo abitato da personaggi strampalati, dotati di qualità incredibili, accettati con difficoltà nella società dei cosiddetti normali. I “diversi” nelle sue storie a volte sono giovani come i frequentatori della casa di Miss Peregrine o come il Victor di Frankenweenie. Altre volte sono adulti come Ichabod Crane, o come Ed Wood nell’omonimo film. Talvolta sono addirittura supereroi come Bruce Wayne di Batman. Anche lo stesso Tim Burton era considerato “strambo” fin dall’infanzia. Cinefilo ed estimatore degli attori di film horror classici, come Bela Lugosi, Vincent Price e Christopher Lee, fan di Godzilla e della tecnica di animazione stop-motion di Ray Harryhousen, lettore accanito di Edgar Allan Poe, Burton ha riversato tutti questi amori nelle fiabe gotiche, poetiche e grottesche che ha trasposto sullo schermo cinematografico…

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