Tra le pagine di Smell Magazine, il profumo che cattura un soffio di vento

Da una finestra aperta di fronte alle montagne entra un’aria dall’odore erbaceo e minerali. Arriva il profumo dei prati e delle nuvole che il vento ha raccolto durante le sue esilaranti capriole. Odori che ci raggiungono per pochi attimi, giusto il tempo di far vibrare le nostre corde più alte, per poi scappare via, chissà dove. Nell’aria tutto è sempre in perenne movimento e sembra impossibile domare questo elemento. Ma che cos’altro è il profumo, se non un ricamo dell’aria?

E allora provo a giocare con le molecole odorose, così come ci gioca il vento. Nella mia idea di aria c’è posto per note verdi e brillanti
come erbe di montagna e aghi di pino cristallizzati dal ghiaccio. Ci sono le note pulite dei nembi gonfi di vapore che percorrono i cieli come rispettabili velieri. E poi una nota di vinilica di ozono, come quella che sentiamo quando ci affacciamo dal finestrino di un’auto in corsa e l’aria ci schiaffeggia le guance. Infine qualcosa di floreale, proveniente da un angolo di mondo in cui sta arrivando la primavera.

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