Separare il senso dell’olfatto dal senso del gusto è una indispensabile tappa di quella educazione percettiva che ci permette di analizzare e distinguere la peculiarità degli odori. Uno dei primi compositori di fragranze a battersi per la dignità dell’arte profumiera e per il riconoscimento di un’estetica olfattiva, Edmond Roudnitska, sosteneva che fosse necessario emancipare l’olfatto dalla sua relazione con i bisogno dei nostro corpo: primo di tutto quello di nutrirsi. Tradotta in parole semplici, la sua affermazione significa che una fragranza non si giudica con la pancia o in base alla sua appetibilità. Significa anche che il profumo può diventare espressione artistica ed estetica solo quando non si limita a piacere e compiacere, ma produce uno shock, inizia cioè a mettere in moto la nostra consapevolezza e il nostro pensiero portandoci in territori inattesi. Questa affermazione ricalca l’idea di Duchamp secondo cui l’arte «non dovrebbe essere solo retinica», ma coinvolgere tutta la nostra sfera cognitiva.
L’indistricabile relazione tra gusto e olfatto è quindi uno dei primi ostacoli da aggirare nel momento in cui approcciamo l’arte del profumo. Un profumo goloso potrà essere buonissimo, e di conseguenza vendere molto, ma non è detto che sia bello. E l’estetica si occupa proprio del bello, ovvero – nell’accezione contemporanea – delle idee che l’arte trasmette aiutandoci ad aprire la mente verso nuovi modi di percepire e pensare la realtà. L’emancipazione dell’olfatto dagli immediati piacere corporei non significa tuttavia approdare a un’estetica concettuale e a un’arte cerebrale. Il valore affettivo di odori e sapori è un ingrediente irrinunciabile che ogni profumiere deve imparare a padroneggiare.
E allora, in questo numero 11, proviamo a riconciliarci con il gusto; camminiamo lungo la sottile linea di confine tra sapore e odore; andiamo alla ricerca della nota gourmand e del suo potere evocativo perché, in fondo, la nostra prima educazione olfattiva si compie anche e soprattutto a tavola.
Francesca Faruolo
Editoriale Smell Magazine n° 11 – 2023