Fonte del ricordo, questo è il nome del profumo creato da Hiroyuki, per la fidanzata Ryoko. Un regalo molto romantico se non fosse che, il giorno dopo aver dato la fragranza alla ragazza, Hiroyuki si suicida. Dietro di sé lascia solo alcune frasi sconnesse impresse su un floppy disk:
«Gocce d’acqua che distillano da una fessura nella roccia. Aria umida di una grotta. Un archivio sigillato. Luce intrisa di polvere. All’alba, ghiaccio sul lago. Una ciocca di capelli di un defunto che disegna un lento boccolo. Velluto logoro, sbiadito, eppure abbastanza morbido».
Cosa significano queste parole? Per Ryoko inizia un viaggio, dal Giappone a Praga, alla ricerca di risposte per comprendere il gesto del suo fidanzato che, a quanto pare, non conosceva del tutto. Tassello dopo tassello, Ryoko scoprirà molti lati nascosti di Hiroyuki, persino un
fratello di cui non aveva mai sentito parlare. Un intreccio di personaggi, di luoghi dell’infanzia, di situazioni surreali che porteranno Ryoko, e noi con lei, in un viaggio olfattivo fatto di ricordi, rimorsi, voglia di scoprire la verità. Dalla penna dell’autrice Yoko Ogawa, considerata tra le più importanti narratrici contemporanee giapponesi, Profumo di ghiaccio è un romanzo che si legge tutto d’un fiato trasportandoci nella mente di una donna distrutta, ma forte. Seguendola, varcheremo la soglia di una strana grotta dove, ad accoglierci, ci sono splendidi pavoni e un profumo a noi familiare.