Durante la sua prima esperienza sulla Stazione, AstroSamantha scriveva nel suo diario di bordo che in occasione dell’attracco di un cargo, aveva annusato “l’odore dello spazio” presente nel corridoio che collegava il portello della stazione con quello della navicella. Ecco la sua descrizione: “È il tipico odore dei materiali che sono stati esposti al vuoto. Non un odore piacevole, direi che la componente dominante
è il bruciato con un pizzico di stantio”.
Ovviamente, è impossibile annusare lo spazio fuori dalla Stazione Spaziale: la mancanza di ossigeno e di pressione nonché la temperatura di -270°C rendono l’ambiente proibitivo per ogni essere umano. Ciò nonostante, diversi astronauti dell’ISS hanno affermano di aver sentito un afrore non particolarmente piacevole sui materiali che sono stati a contatto con l’esterno, come le tute e i caschi dopo una passeggiata spaziale, o le camere di compensazione. Lo descrivono simile ai fumi dolciastri di saldatura, all’odore acre di ozono, alla puzza di polvere da sparo, allo zolfo, al metallo bruciato, alla carne grigliata o, come racconta Alexander Gerst, a un mix tra noci, dischi dei freni delle moto e officine automobilistiche.
Da dove proviene questo odore?
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Immagine di copertina: © Nasa – Nebulosa ripresa dallo Hubble Space Telescope (HST)