“Indagine sul miele il suo uso, il suo aroma e il suo significato dall’antico Egitto al mondo romano”

Una delle più antiche rappresentazioni di uomini intenti a interagire con le api proviene da un dipinto, risalente al Mesolitico, rintracciato su alcune rocce nella Spagna orientale, in provincia di Valencia. L’immagine, che risale a un periodo collocabile tra il 7.000 e l’8.000 a.C., mostra un essere umano agganciato a una corda, sospeso lungo quella che sembra una scogliera, mentre preleva favi da un nido di api selvatiche. Si tratta di una attività che poteva prevedere un certo grado di organizzazione, abilità e una buona dose di coraggio, ma equivaleva tutto sommato a una caccia.

L’apicoltura impone invece di fornire alle api una cavità artificiale in cui costruire favi e lì condurre la loro vita di colonia. Garantire uno spazio capace di dare protezione alle api e al tempo stesso mantenere attive e produttive le colonie da un anno all’altro fa parte della simbiosi tra ape e uomo che sta alla base della vera apicoltura.
Le prime società in grado di avviare l’apicoltura furono quelle che potevano provvedere abbondante foraggio alle api mellifere.

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Immagine: Signore del Giunco e dell’Ape, ph Mario Manzo